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Le memorie di Ferraro raccolte in questo libro vogliono rappresentare un momento significativo di rivelazione dei sentimenti e delle angosce che hanno accompagnato il caso giudiziario legato all'assassinio di Marta Russo nel cortile dell'Università "La Sapienza" a Roma. E' un libro personale, privato. Non contiene accorate dichiarazioni di innocenza né è un pampleth di denuncia sulla mala gestione della giustizia in Italia. E' piuttosto una traduzione emotiva della sua vicenda di imputato-mostro. Il racconto di un giovane e promettente studioso di diritto che, di punto in bianco, si trova scaraventato dentro una prigione con addosso la terribile accusa di omicidio. E' anche la cronaca dell'incontro con l'umanità carceraria.