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Le "Poesie francesi" di Rainer Maria Rilke segnano, assieme alle "Elegie duinesi" e ai "Sonetti a Orfeo", il vertice della produzione lirica del poeta austriaco. Composte in francese nell'ultima parte della sua vita, segnata dalle orribili sofferenze della malattia, queste liriche, potentemente pervase da quella che Gide ha chiamato una "nuova gioia", costituiscono un estremo inno alla vita, l'ultimo tentativo di trasformare il poeta in strumento di trasfigurazione poetica del mondo, che si realizza attraverso l'uso di una lingua per lui straniera. Accanto alla vita, anche la morte compare come protagonista di queste liriche: vita e morte anzi racchiudono il cerchio arcano dell'esistenza, e ricompongono in unità le varie esperienze vissute dal poeta.