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Nell'ultimo trentennio l'Italia è stata interessata da una crescente immigrazione di cittadini della Repubblica Popolare, che hanno dato vita a comunità variamente distribuite sul territorio. Benché non sia una meta storica di immigrazione per questi cittadini (come, ad esempio, Milano, Bologna e Prato), Trieste ha registrato un grande aumento della popolazione cinese, che in breve tempo ha costituito una piccola comunità formalmente composta da meno di mille persone: meno dello 0,50045 della popolazione triestina. Tuttavia la presenza è capillare, complice la posizione strategica delle numerose attività commerciali sul territorio. La convivenza con i concittadini triestini risulta talvolta difficile, e sono ancora poche le iniziative intraprese per favorire la comunicazione tra due sistemi così distanti l'uno dall'altro. Il maggior problema è la difficoltà (o non volontà), riscontrabile da ambo i lati, di comunicare, di aprirsi all'Altro, sia nella vita di ogni giorno che nella condivisione di valori comunitari più profondi. L'unica reale interazione è quella resa possibile (o necessaria) dall'economia. Eppure il cambiamento è nell'aria.