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Nell'auspicata prospettiva della conurbazione dell'area dello Stretto, sono ricostruiti i principali rapporti umani, politici e socio-economici tra le sue sponde dall'XI al XVIII secolo. In tale quadro, si evidenzia il posto di rilievo occupato da Messina, nel cui porto - uno dei maggiori del Mediterraneo - affluivano i prodotti calabresi destinati sia all'esportazione, come soprattutto la seta, sia al consumo interno, tra cui in particolare la neve. Dai mercanti messinesi Reggio e i centri del suo hinterland si rifornivano, a loro volta, di manufatti e altri generi di prima necessità dei quali erano sprovvisti. Gli scambi di merci e uomini erano pressoché continui e la loro intensità, collegata alle diverse congiunture socio-economiche e politico-militari, influiva sull'evoluzione complessiva di entrambe le sponde dello Stretto.