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Una riflessione sul valore della democrazia, sulle sue condizioni di possibilità, sulla sua stessa definizione: cresce il disagio di riuscire a conciliare un'autentica rappresentanza della volontà popolare con una effettiva capacità di governare. L'Autore, studioso di filosofia politica e autore di un importante studio su Rousseau, presenta nel testo le principali posizioni sviluppate a riguardo dal dibattito del Novecento per fornirci un quadro di riferimento. Si sofferma principalmente sul marxismo-leninismo, sul suo fallimento politico-ideologico. Esamina poi le teorie "elistiche" di ispirazione weberiana (Mosca, Pareto, Schumpeter), le teorie scientistiche di Kelsen e di Popper che pretendono di fondare la democrazia sul relativismo filosofico e politico, le posizioni ispirate dall'ideale etico e politico della polis antica, le concezioni di Leo Strauss e di Hannah Arendt. In conclusione, Roberto Gatti dedica l'ultimo capitolo alle teorie che pongono la democrazia al centro, come i personalismi di Mounier, Maritain e Sturzo. Qui la democrazia trova fondamento nel concetto di persona umana.