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C'è da chiedersi se la politica, così ossessivamente presente nella vita e nella cultura del nostro tempo, non vada sfuggendo alla comprensione della gente, alle categorie di giudizio del senso comune. La complessità della macchina sociale, il gigantismo delle organizzazioni societarie, delle imprese industriali, commerciali, finanziarie, la pressione dei mass media, la cultura indotta dalla civiltà dei consumi non sono dominabili da iniziative individuali isolate. Occorre una mobilitazione delle intelligenze e delle coscienze di milioni di cittadini; occorre che il diritto al voto sia giudizio maturo, scelta consapevole e informata di candidati, coalizioni di partiti, programmi; occorre riflettere, l'educazione alla politica serve a rimettere il timone della storia nelle mani degli uomini, toglierlo ai miti, alle false divinità, ai supereroi. La politica è mediazione, ricerca di solidarietà, composizione dei contrasti, collaborazione costruttiva. I temi della politica sono ormai quelli della qualità della vita, la preservazione degli equilibri ambientali, la manipolazione genetica, il diritto alla vita e l'identità biologica e sociale, la salute fisica e mentale, l'accesso ai beni basilari: istruzione e cultura del lavoro, la casa e la sicurezza sociale, la famiglia e la libertà religiosa.