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Questo è un libro corale, nato nel tempo dell'incertezza, in cui risuonano le parole del Vangelo di Matteo (7, 24-29): «...cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia». Questo è un piccolo libro che testimonia di una Casa di accoglienza e di ospitalità, che non cade perché fondata sulla roccia. Nasce da lettere scritte lungo i giorni della paura, del confinamento, della chiusura degli spazi, sino a poco prima animati come una vera piazza del villaggio. Un libro per i pensieri di quei giorni nella tempesta ma protetti tutti assieme da una casa costruita sulla roccia. Una roccia che ci ricorda come non bastino, anche se necessari, i dispositivi di protezione, i protocolli e nemmeno i farmaci per arginare la straordinarietà della situazione. Perché non sia costruita sulla sabbia ma sulla roccia è necessario qualcosa di prezioso. Qualcosa che chiameremo, perché roccia sia, con una parola delicata, Amore. Amore per i nostri residenti, per noi stessi, per la Casa in cui operiamo e in cui lasciar germogliare, come fiori di un Giardino, gesti di tenerezza e di ospitalità, in una parola di Cura.