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La quotidianità, di cui queste pagine parlano con diverse musicalità e diverse dissonanze, ci appare sempre più come un insieme disordinato di frammenti, una banchisa che si frastaglia dall'oggi all'indomani rendendo incerta la mappa e periglioso il viaggio. Queste pagine così rapsodiche provano a raccogliere alcune di queste tracce, come se fossimo affacciati alla finestra sul cortile della vita, dove si rincorrono il rumoroso vociare e i silenzi della solitudine. Nella brezza dei giorni le parole sembrano foglietti di carta, pronti a prendere il volo sfuggendo dalle nostre mani. Parole che oscillano fra viaggi e nostalgie, fra la complessità dell'educare in famiglia come a scuola, la ricerca di strategie di sopravvivenza ai deserti che ci abitano, la speranza che illumina i giorni e le parole ultime da cui la Morte sussurra o urla. Un cammino fatto di sentieri che si intrecciano, si mescolano, si disperdono, dipingendo nove paesaggi per nove soste, da dove guardare, partecipi, il mondo.