Tab Article
Dopo le esposizioni dedicate a Ugo Zaccheo, Oskar Dickmann, Silvestro Mondada, Wilhelm Schwerzmann e Max Uehlinger, quest'anno l'attenzione è stata rivolta a tre espressionisti giunti da oltralpe per stabilirsi nel nostro territorio tra i monti sopra Locarno, Brione, Ascona e Cavigliano - a cavallo delle due guerre mondiali: Johannes Robert Schürch, Ignaz Epper e Fritz Pauli. Denominati "espressionisti neri" in ragione della loro comune predilizione per l'utilizzo di tecniche grafiche quali la silografia, l'incisione, il carboncino o il disegno a inchiostro, la loro arte riflette la sofferenza individuale e il malessere sociale di un'epoca segnata indelebilmente dai due conflitti mondiali e dall'instaurazione di tre dittature (fascista, nazista e franchista) ma anche un sentimento di solitudine interiore legata alla percezione d'impotenza di fronte a questi tragici eventi.