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I testi raccolti nel volume "La storia dell'essere", risalenti agli anni 1938-1940, rappresentano un documento di notevole importanza sia per ragioni filosofiche sia per il generale contesto storico della loro stesura. Da un lato essi si inseriscono a pieno titolo e con estrema coerenza in quel radicale riorientamento della filosofia che Martin Heidegger sviluppò a partire dagli anni Trenta e che caratterizzò come pensiero dell'evento: da questo punto di vista "La storia dell'essere" va letto in diretta connessione con altri importanti scritti di quel periodo, soprattutto i "Contributi alla filosofia", di cui riprende numerosi temi, quali, in particolare, il superamento della metafìsica, l'abbandono dell'essere, l'istanza di un altro inizio del pensiero e l'analisi della modernità. Dall'altro lato "La storia dell'essere" costituisce un prezioso documento per comprendere importanti aspetti del modo in cui Heidegger si mise in relazione ai tragici avvenimenti che segnarono lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Infatti le meditazioni contenute in questo volume, in particolare quelle sulla guerra e sul comunismo, riflettono il notevole travaglio filosofico e intellettuale con cui Heidegger tentò di pensare, entro la cornice della storia dell'essere e della metafisica occidentale, le radici più profonde degli sconvolgimenti epocali di quel periodo.