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D'improvviso, per uno strano maleficio o incantesimo, una città italiana, non specificata anche se facilmente riconoscibile, scompare tra le nuvole come sospinta dal vento, staccandosi con tutta la sua bellezza e la sua storia dalla pianura in cui da secoli si trovava. Gli abitanti così si svegliano una mattina in cielo, accettano di buon grado il loro destino e intraprendono a vivere una straordinaria avventura, che li condurrà a soluzioni estreme: abbandonano, per esempio, la parola per imitare il canto degli uccelli. Ma una "peste celeste" ben presto decima i cittadini e altri guai insorgono, liti e disagi, legati all'incredibile navigazione. Sono solo alcuni episodi di un'odissea che porterà la città a vagare in un firmamento che ribalta la quotidianità della Terra, come enfiata dalla leggerezza del sogno, sfiorata dall'insidia dell'ironia e del puro divertimento. La città volante è un romanzo di grande forza visionaria che allude al contrasto universale fra realtà e sogno.