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Un'utopia, forse. Ma a Hugo Beer, Ministro degli Esteri israeliano, non importa. Userà qualunque mezzo a sua disposizione per realizzare uno straordinario progetto, meditato in segreto dopo decenni di fallimentare intransigenza politica: come antidoto alla violenza e al terrorismo che continuano a inquinare i rapporti tra Israele e palestinesi, un piano di sviluppo su vasta scala, che ne elimini le cause alla radice - prima tra tutte l'arretratezza economica - attraverso un massiccio programma di investimenti sul suolo palestinese. Tener nascosto il piano, eludere malavita e servizi segreti, ma soprattutto far arrivare a destinazione gli enormi capitali necessari, si riveleranno imprese più ardue del previsto.