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Mai cessiamo di essere giovani se ad accompagnarci è la fedeltà al destino che ci siamo dati, la capacità di stupirci e l'ebbrezza sempre rinnovata della prima volta. La giovinezza non ha niente a che fare con l'età anagrafica ma con il fuoco che ci si porta dentro. André Malraux l'ha chiamata il "demone dell'assoluto", capace di portare il reale allo stato dell'immaginazione, di cogliere in quel che passa ciò che rimane. Non esce dalla gioventù chi nei suoi vent'anni vede una condizione dello spirito e non un'età biologica, da restaurare a suon di lifting e viagra, con gran sprezzo del ridicolo. Tra libri e film, letteratura e filosofia, Riccardo Paradisi ripercorre il viaggio di tre generazioni, dagli anni Settanta e Ottanta fino al primo decennio del Duemila, alla ricerca di una "metafisica della gioventù", per capire da quando i giovani sono diventati il feticcio e il tabù del nostro tempo.