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Scritta a Roma nel 1786, la tragedia, composta in endecasillabi sciolti, è ambientata nella Grecia dell'VIII secolo a.C. e racconta le vicende di Aristodemo che, per diventare re di Messene, obbedisce all'oracolo di Delfi e uccide la figlia Circe. Straziato dai rimorsi, dopo il suicidio della moglie si innamora di una giovane ragazza di Sparta, ma quando scopre che si tratta in realtà di sua figlia decide a sua volta di togliersi la vita. L'edizione critica della tragedia, curata da Arnaldo Bruni, è corredata dalla documentazione sulle polemiche letterarie e politiche che l'opera suscitò alla sua uscita e da un'introduzione sulla vita teatrale italiana tra Sette e Ottocento.