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Un libro come modello ed esempio di buone pratiche autoeducative. Una narrazione in cui si mescolano creativamente tutti i fattori necessari al reinserimento sociale di chi è privo della libertà personale. Una Direzione carceraria costituzionalmente orientata a sostenere e a promuovere la crescita del senso di responsabilità individuale e collettiva dei ristretti. Un laboratorio di pasticceria, esso stesso laboratorio di scrittura e lettura, e la prefazione di una personalità come quella di Luca Montersino, a riprova di un'interazione sui generis del carcere con la società civile. L'autorizzazione, in via eccezionale, a scattare fotografie all'interno dell'istituto penitenziario e la collaborazione di insegnanti volontari e di agenti di polizia penitenziaria come parte essenziale della stessa procedura compositiva dell'autore, tra artigianato e arte. Sono questi soltanto alcuni degli ingredienti principali per la realizzazione del "dolce (c)reato" più saporito: l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana.