Tab Article
Dall'avvento del re Carlo, nel 1734, la dinastia dei Borbone aveva lentamente risollevato le sorti del Meridione e della Sicilia, con notevoli momenti di progresso anche economico, e senza che le classi lavoratrici patissero le piaghe sociali dell'industrializzazione capitalistica europea. I giacobini e le guerre napoleoniche suscitarono contrastanti passioni nel 1799 e nel 1806-12; impressero accelerazione all'ammodernamento, con effetti positivi nelle strutture militari e civili, ma con l'instaurarsi del latifondo borghese poi spacciato per feudale. L'8 dicembre 1816, duecento anni fa ma nessuno ne ha preso atto, gli Stati di Sicilia e Napoli, separati dal 1282, vennero a costituire il Regno delle Due Sicilie; il 13 febbraio 1861 si arrendeva, sebbene solo ai fini militari, Gaeta. Nei nove lustri di vita, il Reame attraversò frequenti crisi politiche, tra rivolte siciliane e tentativi liberali, mentre l'antica fedeltà al Regno, e perciò al re, della gran parte della popolazione, e non solo dei ceti umili, non trovava, e non le si forniva, una veste politica adatta ai tempi.