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Jack Parlabane, il reporter d'assalto incontrato in "Un mattino da cani", è il protagonista di un romanzo dissacrante, feroce e provocatorio, a metà strada tra il thriller e il romanzo di denuncia. Un magnate dei mass media è stato massacrato con la moglie, e una banda di ladruncoli viene immediatamente scaraventata in pasto all'opinione pubblica come capro espiatorio. I servizi segreti si muovono d'intesa con la stampa e la televisione per manipolare l'informazione e scatenare una frenetica caccia all'uomo. L'obiettivo è arrivare all'eliminazione dei quattro malcapitati ladri prima che possano proclamare la loro innocenza. Ma Parlabane, caparbio e sospettoso come sempre, sente puzza di bruciato. Christopher Brookmyre, da bravo scozzese, gli inglesi li detesta. Ma qui non opera distinzione di sorta, e politici inglesi e scozzesi, liberisti neothatcheriani e laburisti di Blair sono coinvolti in un intreccio quasi reale di corruzione, pornografia e morte che non mancherà di seminare vittime, false condanne e psicosi di massa. Dominato da una sotterranea corrente di comicità pronta a esplodere a ogni capitolo, e da una carica incontenibile di satira politica, "II paese della menzogna" riconferma Brookmyre quale uno degli autori più interessanti e corrosivi della scena letteraria britannica.