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L'operetta di Giulio Cesare Cortese narra in una lingua sapida e sonora le avventure tragicomiche di Ciullo, giovanotto napoletano con qualche quarto di nobiltà, e della sua adorata Perna (ovvero Perla). Tra tempeste, pirati e briganti, i due innamorati affrontano tremende per quanto prevedibili vicissitudini, sino al sospirato lieto fine. Il testo ripropone palesemente i tipici snodi narrativi del romanzo ellenistico, amatissimo in Italia dal pubblico degli inizi del XVII secolo, travestendo in modo originale motivi e situazioni con gli abiti del genere burlesco. L'autore passa infatti al setaccio il patrimonio classico greco e latino e la produzione aulica dei secoli precedenti e ne riutilizza personaggi, scene, tematiche con un processo di abbassamento a fini comici. Il risultato è un romanzetto giocoso che, anticipando di un paio di lustri l'inizio della grande stagione del romanzo secentesco in Italia, riscosse grande successo per oltre mezzo secolo, e ancor oggi propone al lettore un testo raffinato e intrigante.