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"In quel luogo del silenzio, un album di fotografie è posato sul tavolino. È chiuso e aspetta solo che qualcuno lo apra. Vuole raccontare, perché desidera che il Tempo si svolga e spieghi se stesso. Solo così potrà riposare e diventare memoria. Nell'attimo in cui l'uomo apparve nella camera, Maria era intenzionata ad accoglierlo nel migliore dei modi. Voleva abbracciarlo, stringerlo a sé. Non ci riuscì. Dopo gli ultimi episodi, si sentiva tesa e poco serena. Era pervasa dalla paura che il minimo suo gesto d'amore, non facesse comprendere all'uomo la gravità del momento che stavano attraversando. Non lo abbracciò. Non lo baciò. Le prime luci dell'alba segnano la conclusione dell'incontro. Solo il chiarore della luna impone un ordine: andare via, sparire per ritornare. Quel giorno incontrai le tue mani, i tuoi occhi, la tua voce. Quel giorno ti affidai la mia vita; la mia era una breve vita. Tu hai preso tutto e l'hai conservato per due anni, i soli che ho vissuto. Hai reso bella la mia vita. Avrei voluto stare sempre con te, avevo bisogno di te. Ma non fu possibile. C'era il sole quella mattina quando te ne sei andato chiamandomi per nome."