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«Quella di Patrizia Fazzi è una poesia sospesa tra la natura, la cultura (nella potenza creativa che ci porta «alla soglia del bello» - non solo con la letteratura ma con la musica, con la pittura, con la scultura, con la danza - e la parola immaginosa e concreta ispirata dal naturale spirito religioso che aleggia dentro il mondo e che sembra colmare il dilagante vuoto che lo assedia. Sono testi che tendono a significare una reciproca compenetrazione tra mondo umano e naturale... I versi netti e rigorosi ci immettono in una dimensione autoriflessiva che, quasi inavvertitamente, si interroga sul mistero delle cose e sul significato della vita, mentre ne subisce il fascino...». (Dalla Introduzione di Paolo Ruffilli)
