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Un grande poeta ormai anziano e malato e un piccolo editore alle prime armi: nasce così un rapporto intensissimo tra Clemente Rebora, fattosi rosminiano, e Vanni Scheiwiller. Un carteggio inedito testimonia questo legame da cui sono nate opere come "Curriculum vitae" e "Canti dell'infermità", con il progetto per una "Via crucis" con lo scultore Francesco Messina ("ecco la prima copia ancora umida e odorosa d'inchiostro") e per omaggi a Rimbaud e a Pound ("Da eterna poesia a noi vien Dante"). Curate da Gianni Mussini, le lettere si intrecciano tra affetto e stima reciproca, come dimostra Rebora quando si commuove "nel vedere un'edizione così amorevolmente curata". Una storia di passione e poesia.