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"La chiéve de l'úrte" è un'immagine in cui si condensa tutto il valore più altamente evocativo della poesia di Francesco Granatiero: la capacità di disserrare - attraverso l'arte poetica - la porta di un recinto che è anche un mondo "altro". "C'è l'idea dell'orto chiuso, di un recinto che da sempre abitano creature silenti e divinità disturbate, evocando misteri e risvegliando inquietudini, animando incanti e scatenando paure. E poi c'è l'enigma della chiave che dovrebbe aprirlo, svelandone gli arcani. Ma questa chiave - come ci avvisa il componimento proemiale, "La chiéve" - è nascosta sotto la cenere, e chi ne sa il segreto dorme, e non lo si può svegliare" (Nota di Giovanni Tesio)