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Che cosa sappiamo, oggi, della letteratura cavalleresca che si sviluppò in Italia nel Quattrocento? Certamente più di quanto non ne sapessimo una trentina d'anni fa. A differenza di quanto accade con la lirica coeva, sul terreno cavalleresco si aprono di fronte a noi territori sconfinati, percorsi da una moltitudine di testi, o di forme varianti di uno stesso testo che è difficile, per usare una metafora di grana un po' grossa, irregimentare. Anche perché i romanzi cavallereschi sono stati non solo numerosi, ma amatissimi dai lettori, che hanno letteralmente divorato prima i manoscritti, poi le edizioni a stampa dei loro libri preferiti, non lasciando a noi moderni che i lacerti di un genere, poche tessere di un puzzle irrimediabilmente scomposto. I saggi raccolti in questo volume, che coprono l'arco cronologico compreso fra Entrée d'Espagne e Inamoramento d'Orlando, si propongono di mettere a fuoco qualche segmento di questa storia ancora in gran parte da scrivere.