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La "geografia e storia della letteratura italiana", dopo la lezione di Dionisotti, è sempre più al centro degli interessi di ricerca: entro queste coordinate si colloca questo volume che si propone di individuare, attraverso esperienze di notevole significato, alcune linee lungo le quali si è sviluppata, tra Otto e Novecento, la letteratura nata al di qua del Ticino, ma spesso aperta a un confronto con più ampie prospettive culturali: da Faldella alla Marchesa Colombi, da Emanuelli a Vassalli. Due, almeno, le linee prevalenti: quella di una scrittura umoristica (di straniamento ironico e critico nei confronti della realtà) e quella della ricerca stilistica (dagli esponenti della "Scapigliatura piemontese" studiata da Contini fino ad autori dimenticati come la biellese Catella o il casalese Ravasenga, caro a Mario Soldati e Cesare Garboli).