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"La poesia di Bianca Dorato è una sorta di lunga attitudine o fedeltà all'ascolto interiore. Poesia di movimento, certo, perché poesia di passi in cerca di infinito dentro un paesaggio che si disegna come uno scenario realistico, concreto, persino - in un certo senso - diaristico. Se la poesia è vita che resta impigliata in una trama di parole, la poesia che adotta il "dialetto" (lingua di poesia, in questo caso lingua piemontese) è poesia in cui la parola continua ad essere - più che nell'italiano - attaccata alla sua cosa, di cui esalta il suo sogno d'identità. Lì è la voce dell'amore, incarnata nel silenzio che l'accompagna." (Giovanni Tesio).