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Il capolavoro (1885) di una scrittrice in piena rivalutazione: la storia dell'educazione sentimentale di una donna si specchia nella vita di provincia di fine Ottocento. Della Marchesa Colombi ha scritto Italo Calvino che "è il suo modo di raccontare che prende, il suo piglio dimesso ma sempre concreto e corposo, con un fondo di sottile ironia: quell'ironia su se stessi che è l'essenza dello humour".