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La comunicazione, fin dagli albori dell'uomo, ha avuto delle precise finalità pratiche. Eppure, sostiene Mario Costa, non vi è mai stata una forma di comunicazione verbale o non verbale, priva di un suo sentimento estetico. Per esempio: il tono della voce e i gesti, le mille attenzioni che prestiamo non solo a "quello" che ci dicono ma a "come" ce lo dicono, sono la prova di un fortissimo sentimento estetico insito nel linguaggio. Ma è così anche per i linguaggi figurati, per la musica e il canto, per il vasto insieme di segni del linguaggio corporeo, ebbene, nella civiltà della pubblicità e dell'immagine, tali valori estetici generali sono diventati, per così dire, il fatto primario, ancor più del contenuto in sé e per sé.