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L'energia che si consuma per riscaldare gli edifici e per la produzione di acqua calda sanitaria, rappresenta circa il 40% del consumo globale nell'Unione Europea. Buona parte dell'energia necessaria per ottenere i livelli di comfort termico viene dispersa in parte dagli impianti ed in parte dalle strutture. A livello nazionale sono state emanate diverse leggi che indicano i criteri per la progettazione delle nuove costruzioni e per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Con la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 (Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia) si introduce l'obbligo di depositare, presso gli uffici tecnici comunali, la relazione tecnica energetica, si catalogano gli edifici in funzione della destinazione d'uso e si classifica il territorio italiano in sei zone climatiche. Il testo tratta la normativa sul risparmio energetico, le metodologie di calcolo per la determinazione del fabbisogno energetico degli edifici, le verifiche termo-igrometriche, il rendimento globale medio stagionale e la stesura della relazione tecnica energetica.