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Entro l'universo narrativo, non è facile intrecciare insieme la predisposizione (non importa se naturale o mercantile) al thriller e quella al "conte philosophique". Così, non è improbabile che anche per questo insieme di ragioni il bolognese Guglielmo Fomi Rosa (professore di Filosofia morale, schivo di un ruolo di maitre à penser che invece, almeno in un panorama come quello attuale meriterebbe) ci offra in questa silloge una serie di cinque cartoni narrativi che sono accomunati dal dono di una ricchezza inventiva (e alla lunga anche compiutamente allegorica) singolare: ognuno di loro, in pratica, incarna un esemplare riuscito di romanzo in fieri, di cui viene in sostanza proposta al lettore la fase intermedia tra la nuda, sintetica scaletta di argomenti, lo spunto originario di sceneggiatura e il primo sviluppo di stesura più compiuta. Ci si ritrova coinvolti appieno nelle trame appassionanti e sottilmente sospese del suo libro, dipanato tra la dominante del noir, un gusto storico ed europeo dello scenario che si situa fra Thomas Hardy e Georges Simenon e le corde intrecciate del fantastico e del referto psichiatrico. Ma Forni alla fine è lui e solo lui, vale a dire uno scrittore dotato di voce propria.
