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Un libro che fotografa in maniera nitida i molti vizi che accompagnano - a volte inconsapevolmente - i nostri rapporti, non solo affettivi. Una poesia "privata", all'apparenza minimale, capace tuttavia di farsi orchestra - magari quella del Titanic, che invitava alle danze mentre la nave... Ma a differenza dei suonatori a bordo del transatlantico, dal destino ormai segnato, i musici che Giovanna Capucci evoca in questa "Ballata dell'anatra zoppa" lanciano un messaggio salvifico e in qualche modo di speranza - anche se spesso, magari, a denti stretti.