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"È in vetrina, in queste poesie, un regesto di immagini che diremmo in libertà. Paesaggi naturali coabitano con fotogrammi dell'io, panorami fantastici con tracce di riporto al vissuto, proiezioni metafisiche con esplorazioni dell'universo fitto di incognite, e come costituito di materia refrattaria e irriducibile, che ci circonda. E lungo linee di intertestualità anch'esse capricciose, frantumi che orecchiano brani di scritture sacre affiorano in superficie per subito scomparire e finire rimpiazzati da capitoli o scenari da fiaba; mentre stili "alti" di una poesia in abito di gala preparano piccole, quotidiane clowneries. Ma è clownerie, beninteso, la cui portata non si limita al divertimento gratuito, alla pura fisicità del gioco." (Marcello Carlino)