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Tre punti di vista che si alternano come in un prisma e che descrivono il primo giorno di primavera. È l'inizio della fine di una famiglia. Sul lago incombe un'aria d'abbandono; c'è chi vuol partire alla ricerca di un altrove, abbandonando tutto: lavoro, affetti, figli. Ma il demone della solitudine è in agguato, una solitudine infinita, dove si rischia di impazzire. Allora il senso è nel ritorno, nell'accettazione di una quotidianità che solo a tratti si riscuote e si riscatta.