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L'Italia fra Settecento e Ottocento è stata meta del moderno viaggiare di artisti, intellettuali, eruditi o esperti che, affascinati dallo svolgersi della storia, videro in essa la terra promessa dell'arte. A partire dal 1861, il turismo nel Bel Paese conosce uno sviluppo straordinario. L'apertura al pubblico degli scavi di Pompei e di Ercolano inserì saldamente i siti vesuviani fra le tappe del viaggio in Italia. In questa temperie culturale Marc Monnier redige il suo Pompei e i pompeiani del 1864, invitando i lettori a un itinerario "lungo non cento ottanta leghe, ma cento ottanta secoli". Descritti i principali monumenti, le case, i loro decori dipinti, gli usi e i costumi degli antichi, dedica l'ultimo capitolo all'eruzione che distrusse Pompei, alla straziante successione degli avvenimenti dell'ultima notte della città campana, ratificando il legame di Pompei alla sua drammatica fine.