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Partendo dalla trasformazione delle metropoli contemporanee il lavoro di Cagol affronta, servendosi di diversi linguaggi, la realtà politica e sociale, il cambiamento del punto di vista, il mutato sistema di valori, gli equilibri alterati della società attuale. Power Station, un veicolo bianco, viaggia e si ferma in diversi luoghi, emettendo a ogni fermata gli inni nazionali dei paesi "al potere" e di quelli "che aspirano al potere" mentre qualcuno distribuisce spille enuncianti Bomb Power, Money Power, Media Power. Questo è il progetto d'Arte Pubblica realizzato come unica presenza italiana alla Singapore Biennale 2006. È dalla riflessione sulle influenze contemporanee che scaturisce il progetto d'indagine di Stefano Cagol documentato nel libro. Sospeso tra negativo e positivo, tra significati familiari e più ampi dei termini "influenza" e "potere", il contatto diretto dell'artista con il pubblico evidenzia la complessità dell'idea stessa di autorità. Sono sintetizzate in questo testo le ultime esperienze di Cagol tra Berlino, Gent, Singapore e Tokyo.