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Nel Golfo Persico, a pochi chilometri dalla costa iraniana, c'è un'isola chiamata Kish che presto potrebbe ospitare una nuova borsa del petrolio dove l'oro nero sarà venduto in euro e non, come avviene finora in tutto il mondo, in dollari. Un fatto apparentemente trascurabile, che nasconde però un giallo internazionale. Dietro alla borsa iraniana si celerebbe un violento attacco alla supremazia americana, capace di segnare l'inizio del declino della superpotenza e di avviare una nuova fase economica e politica su scala mondiale. Un attacco che non prevede l'uso di bombe o aerei, ma che ruota attorno ai due valori su cui da cinquant'anni gli Stati Uniti basano il proprio potere: il petrolio e il dollaro.