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Fin dall'antichità, la dimensione del corpo ha segnato in maniera incisiva lo snodarsi dei destini individuali e si è rivelata insofferente agli assoggettamenti, ma al tempo stesso sottoposta a esercizi di potere, a volte espliciti, a volte latenti. Il volume propone, dopo una prefazione di Carmela Covato, alcuni saggi, compresi in una sezione storica (di Gabriella Seveso, Dorella Cianci, Maria Burguillos Capel, Francesca Borruso, Elisa Mazzella), che illustrano l'intreccio non sempre facilmente leggibile fra dimensione del corpo e potere, l'incisiva persistenza di stereotipi di genere connessi a questa dimensione, la complessità delle immagini dei corpi presenti nei linguaggi. Una seconda sezione, dedicata all'attualità, propone a sua volta contributi (di Pierangelo Barone, Stefania Ulivieri Stiozzi, Elisabetta Musi, Ivano Gamelli, Francesca Dello Preite, Anna Grazia Lopez, Valentina Guerrini) che analizzano molteplici fenomeni culturali connessi con la dimensione del corpo, quali l'urgenza del disagio giovanile, l'intreccio ineludibile con la dimensione del progetto e del desiderio, la problematicità dell'approccio della scienza, il confronto con una realtà che provoca i limiti del corpo, promettendo corpi aumentati, affittati, ritoccati, idealizzati. Rispetto a questi temi, il testo si interroga sulla difficile sfida cui l'educazione è chiamata, nella sua opera di disvelamento e di costruzione di un percorso emancipativo che possa portare i soggetti alla pienezza del proprio sviluppo personale.