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Il rapporto tra educazione e potere attraversa - spesso implicitamente prospettive teoriche e percorsi metodologici di grande rilevanza in campo pedagogico. Il volume tenta di ricostruire in forma analitica e critica l'intricato congegno di rimandi tra due concetti apparentemente distanti e incompatibili, per giungere a tratteggiare una visione disincantata (ma non disperata) del potere che sta dentro le relazioni educative. Partendo da una lettura interdisciplinare dei diversi significati attribuiti o attribuibili al potere, è in gioco la possibilità di recuperare la tensione utopica verso la perfettibilità della persona, delineando modalità educative che possano tenere in equilibrio il rispetto per il diritto inalienabile dell'educando alla libertà con il dovere, ugualmente non cedibile, alla cura e all'accompagnamento che spetta all'educatore. Su queste basi, la riflessione si posa sui processi e sui contesti educativi in cui il potere si insinua, in diverse forme e con differenti finalità. Particolare attenzione è accordata alle realtà familiari e scolastiche, da sempre teatro di grandi imprese, e di altrettanto grandi incongruenze educative, con l'intento di disvelare le dinamiche che informano le relazioni tra genitori e figli e tra insegnanti e alunni, valorizzando le dimensioni costruttive dell'azione educativa come potere di fare, e soprattutto di condividere.