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Morfologia e funzionalismo profondamente percorrono le vicende del pensiero antropologico degli ultimi due secoli, ed è appunto nel gioco e nel contrasto di tali prospettive che si costruiscono le principali alternative su cui, di volta in volta, si è costruita la scienza dell'uomo nelle sue relazioni con il pensiero estetico e nel suo dialogo con la filosofia della natura. Ripercorrendo alcuni momenti esemplari del pensiero antropologico moderno, da Herder a Schiller a Schopenhauer, da Gehlen a Plessner a Ejzenstejn, sino a Blumenberg e a Shusterman, il volume articola la relazione fra forma e funzione sino a lasciare emergere il progetto di un'estetica della natura, una scienza della forma vivente e dei suoi valori espressivi ed emozionali.