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Plò, sfiorato dall'attentato di via Rassella e traumatizzato dalla morte del giovanissimo militare spiratogli tra le braccia, si chiede a ripetizione: "Perché lui e non io?" senza riuscire a trovare una risposta che gli dia pace. La cerca nella solitudine e nella meditazione, non ha un credo mistico sufficiente a tamponare da solo i triboli dell'animo. Le possibilità di recupero per la sua situazione sempre in bilico tra attaccamento ai libri e alla natura e la spinta a chiudere l'avventura terrena possono essere offerte o dall'Amore con la sua ebbrezza o dall'Arte con la forza salvifica della ricerca della bellezza. A latere, l'evoluzione faticosa della psiche di una fanciulla che, nata doppiamente orfana (della mamma e del fratellino gemello), eternamente bisognosa di essere cullata e coccolata, è a caccia di un equilibrio che solo l'amore per Plò e di Plò condurrà a compimento, fino all'accettazione di un epilogo doloroso, dal quale non solo non si lascerà schiacciare, ma che saprà gestire come parte dell'esistenza, incoraggiando Plò a continuare la sua vita e a portare avanti l'esperienza artistica che tanto l'appassiona.