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Il narratore immagina che la Romagna sia alle prese con una accesa e convulsa campagna referendaria per staccarsi dall'Emilia. In tale scenario che fa riemergere alcune caratteristiche storiche dei romagnoli, il campanilismo e il massimalismo politico, irrompe un assassino che uccide mascherato da Passatore, il popolare brigante ottocentesco, alcuni degli esponenti contrari all'autonomia romagnola. La tensione sale alle stelle, al punto che il governo è costretto a inviare un contingente militare e decretare il coprifuoco serale. Ciò mette in ginocchio un territorio che vive anche di turismo e avvezzo a tirar tardi fra locali e osterie. A sollevare altro terrore ci pensa poi un misterioso gruppo paramilitare che con sistemi violenti intende "ripulire" la zona dalla presenza dei migranti. Protagonista della vicenda è una fotografa giramondo che ha vissuto infanzia e adolescenza in Romagna e che vi fa ritorno perché riceve una strana lettera: il fratello maggiore che lei sapeva morto da piccolo, in realtà sarebbe ancora vivo. La sua ricerca personale si intreccia con quella di un amico giornalista, che a sua volta viene coinvolto nelle scorribande delle ronde. L'esito della strana indagine svelerà misteri e ragioni, mettendo a nudo una serie di temi sociali e politici.