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L'originale proposta etica di Jean-Marie Guyau conobbe una notevole fortuna. Guyau confronta la morale utilitaria della scuola inglese e con quella kantiana del dovere. L'autoconservazione e la ricerca del piacere dei moralisti inglesi vengono ricondotti dal giovane filosofo a una più fondamentale tendenza del vivente a intensificare la propria vita e provarne piacere. Questa intensificazione ha una connotazione altruista, perché coincide con la sua espansione sociale. Testo apprezzato da Nietzsche, che l'annotò a margine (annotazioni riportate in questa edizione), ipotizza una morale che, senza prescrizioni e divieti, riconosca e favorisca la naturale tendenza dell'uomo verso la solidarietà sociale e la simpatia universale.