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All'indomani della tragica alluvione che scosse la Versilia, Manlio Cancogni fissò sentimenti e stati d'animo, suoi e della sua terra, in un racconto scritto sotto forma di lettera, indirizzata al fondatore di Italia Nostra, Giuseppe Cederna. Cancogni racconta come l'Alta Versilia fu distrutta dall'irrompere di un evento imperscrutabile, minaccioso. L'alluvione fece esplodere la terra e con essa il panico fra la gente del posto. Un abitato come Cardoso, dove confluiscono tre torrenti, divenne, per chi ci viveva, una trappola mortale. Cancogni dell'evento non fa semplicemente una cronistoria ma accompagna il prima e il dopo con inserti autobiografici.