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Da diversi punti di vista assume valore questo Elogio composto da Salfi, patriota esule a Parigi, e pubblicato nel 1822 assieme ad un "commentario" di Benjamin Constant, in una edizione francese delle "Opere" di Gaetano Filangieri. Prima di tutto, questo scritto salfiano permette di ricostruire più compiutamente il percorso intellettuale dello stesso esule napoletano; consente poi di avere un attendibile criterio di lettura dell'ideologia politica del Filangieri differenziandola dal liberalismo costituzionale di Constant per il maggior peso delle idee illuministiche e democratiche che ne sono al fondo. In ultimo, aiuta a risalire alle fonti ideologiche delle democrazie liberali contemporanee. Per tutto ciò, riproporre questo Elogio salvandolo dalla dispersione e dalla dimenticanza, è parso quanto mai necessario e utile per chi vuole accostarsi ai grandi dibattiti sulle forme migliori di governo, i quali, tra '700 e '800, animano la cultura europea.