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Era il 3 maggio del 1982. Un attentato, particolarmente efferato, realizzato con un'autobomba, smembrava letteralmente il corpo dell'imprenditore salernitano Gennaro Musella a Reggio Calabria. In quel maggio dell''82, esattamente dieci anni prima la strage di Capaci, Gennaro Musella moriva ad opera di un'associazione tra 'ndrangheta calabrese e mafia siciliana, per aver denunciato le irregolarità di una gara d'appalto. Il volume è accompagnato dalla prefazione di Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, e dalla testimonianza della figlia Adriana Musella che, oggi, in qualità di Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia "Riferimenti", fondato dal Giudice Antonino Caponnetto, pietra miliare nella storia della lotta alla mafia, ha imposto la memoria del padre ad uno Stato sordo ed assente.