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Nella Locride post-alluvione, la maestra Tita si mette al servizio di un'infanzia scalza e abbandonata a se stessa. Anticipatrice di un'epoca, quella degli anni '70, di rivendicazioni femministe, Tita, si oppone ai dettami di un tempo in cui la donna non era padrona di scegliere il proprio destino. La sua vita è testimonianza di un lungo cammino, determinato, compiuto a piccoli passi: la maestra riesce a percorrere e a gestire fino in fondo una strada tutta sua, dedicandosi anima e corpo alla nobile professione dell'educatrice.