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Che l'Orlando furioso sia stato segretamente progettato come un gigantesco sileno di Alcibiade, come una corteccia cavalleresca in superficie che nasconde midolla teologiche al suo interno, è la proposta sorprendente e innovativa del presente saggio che condensa il risultato di un lavoro di ricerca ultradecennale. Attraverso una rigorosa analisi del testo ariostesco e un serrato discorso critico e storico, l'autore delinea l'immagine inedita di un Ariosto apocalittico e "solare", nutrito di filosofia neoplatonica, ermetica e ficiniana, prudentemente ironico e nicodemita nella finzione letteraria, in realtà in bilico tra ortodossia ed eresia, aperto a suggestioni ecumeniche di "pace della fede" e a utopistiche attese di una nuova religione riformata.