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Un viaggio tra i ricordi e la memoria. Un raccontarsi con le maschere e le ombre. Ma quando le ombre si allungano oltre il tramonto le nostalgie prendono il sopravvento. E qui le nostalgie sono nel disegno indefinibile della parola. Forse tre racconti. O un unico racconto nel quale si cercano le tentazioni del ritorno. Ritornare o ripartire. Ma mai definire. Perché, in fondo, si resta sempre ancorati ad un porto. Ho vissuto la frammentarietà del viaggio ed ho tentato di cogliere alcuni segni. Ci sono tre vie. O forse una. O una sola via in tre "pellegrinaggi". O il bisogno di comprendere che dopo il deserto c'è il mare. Oppure la consapevolezza che oltre il mare la terra diventa un deserto e i crepuscoli sono fatti di nebbia come l'alba è fatta di meriggio. Mi sono incamminato. E se dovessi, tu caro lettore, accorgerti che le ripetizioni si ripetono non farci caso.