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Il resoconto di un colloquio tra Sigismondo Arquer, geografo cagliaritano condannato a morte dall'Inquisizione e arso vivo nel 1571, e Onofrio Panvinio, priore agostiniano, viene alla luce nel corso di una ricerca che l'autore stava effettuando. Arquer rivela che la civiltà che aveva popolato la Terra prima dell'inizio della storia era stata in grado di elaborare conoscenze matematiche e astronomiche capaci di calcolare con precisione terribili eventi cataclismatici che si ripetono ciclicamente. Attratto dalle rivelazioni di Arquer, l'autore si mette al lavoro per trovare convalide a quelle scoperte stupefacenti...