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Approda a nuovi risultati il cammino, intrapreso con tenacia da Egidio Valcaccia, di ricognizione capillare dei giacimenti culturali di Castellammare di Stabia; un percorso teso a garantire una maggiore dimestichezza conoscitiva di fronte un patrimonio vasto, quanto non adeguatamente conosciuto (...). L'autore offre al lettore un vademecum incentrato sulla riscoperta del rilevante patrimonio di sculture in legno policromo databili tra il Settecento e l' Ottocento, che popolano l'immaginario devoto di un contesto pienamente integrato alla temperie culturale ed artistica del centro propulsore; un corpus di opere ancora cospicuo, nonostante manomissioni e asportazioni fraudolente; uno sforzo investigativo sorretto spesso da pochissimi, sicuri, riferimenti, i cui risultati si presentano in questa sede agli inconsapevoli detentori, ma anche, e soprattutto, a chi si accinge a scoprirli per la prima volta. Particolare attenzione è riservata dall'autore alla ricostruzione delle dinamiche del complesso fenomeno dell'importazione di manufatti marmorei dalla Napoli Capitale, una delle espressioni più alte e rappresentative della vocazione artistica della città, centrale in tutti i sensi; un flusso incessante, intensificatosi nel secolo XVIII in relazione a un sensibile incremento delle risorse economiche, che vede, come segno tangibile di una rinnovata prosperità, gli interni liturgici imperlati di sontuose macchine d'altare.