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"I nostri nomi sono valigie piene dei sogni e degli ideali di chi quel nome lo ha scelto per noi. Mi chiamo Silvia Ferretti. La fragilità era iscritta nel mio nome, ma io non lo sapevo. Mi sono laureata in Scienze Politiche, indirizzo di studi che non mi corrispondeva, ma mi ha fatto incontrare mio marito, Gianluca Cantergiani. Abbiamo cinque figli, le ultime due sono gemelle. Ho conosciuto Margherita quando è venuta ad aiutarmi come baby sitter. Nel 2010, l'anno in cui Margherita ha scoperto di dover lottare per vivere, mi è stata diagnosticata una malattia genetica che a 11 anni di distanza non ha ancora un nome. La mia vitalità si è scontrata con la fragilità originaria, che aspettava nella valigia. Ho fatto molta fatica ad accettare questa cosa. Sono stata arrabbiata con la vita e con il suo Creatore a lungo. Poi il suggerimento impossibile di don Matteo Mioni della Congregazione Mariana delle Case di Carità mi ha provocato: "Scrivi la tua storia insieme a Margherita". Margherita non si è fatta pregare è mi ha inviato il titolo. Così, io Margherita e Francesca, la mamma di Margherita, abbiamo scritto questa storia per ricordare, soprattutto a noi stesse "che quando siamo deboli, è allora che siamo forti." Questa storia ha riconciliato la mia parte forte e la mia parte fragile."